GIANNI DORIGO

…il punto di partenza non è il film…

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BIOGRAFIA

 

Gianni Dorigo inizia a dipingere alla fine degli anni ‘60.
Nel ’74 inizia a collaborare con la galleria Inquadrature, storico spazio artistico fiorentino. La presentazione della mostra è di Antonio Bueno.
Nel ’75 è presente alla Quadriennale di Roma “Nuova Generazione”, viene segnalato nel catalogo nazionale d’arte moderna Bolaffi nel 79 da Tommaso Paloscia.

Nel 1985 realizza l’immagine grafica per l’evento Firenze a tavola per la vita. Alessandro Tempi, in un testo del catalogo (Electa) della mostra antologica Gianni Dorigo 1974-1994, scrive: “Queste Geografie ci colpiscono anche per il loro agire come figure di senso, vale a dire per il loro veicolare metaforicamente un più vasto discorso intorno allo stato di contentezza del mondo, che può essere compendiato in questi termini: solo se riusciremo a pensare il mondo come forma d’arte (e quindi come oggetto di un pensiero estetico – creazionale), sapremo spezzare l’incantesimo inquietante della sua coartante ovvietà. La contentezza costituisce oggi il nuovo fondamento del mondo, perché di fatto esso lo istituisce e ce lo rende tale (vale a dire oggettivabile e quindi fruibile, spendibile). Ma essa per altri versi ce lo restituisce, con tutto l’onere di responsabilità etico-intellettuale che questa titolarità implica”.

Nel ‘92 realizza per Loriano Bertini il libro d’artista “Geografie” e partecipa alla mostra “Libro d’artista italiano” al MOMA di New York.

Parallelamente ai suoi lavori pittorici Dorigo costruisce Libri d’artista, di cui Paola Cammeo (Rivista «Meta, Parole e Immagini», 3-4-1994) scrive: “Dal 1980 Gianni Dorigo, pittore e grafico pubblicitario, si dedica alla creazione di libri, volumi in cui, in ogni pagina, pittura e scrittura si concatenano in una sequenza mai casuale. Realizzati su carte del primo Novecento o su altre della più varia qualità, sia di spessore che di colorazione, tagliati nei più vari formati e con una semplice o ricercata copertina, i libri di Dorigo individuano e indagano molteplici ricerche, diventando depositi di esperienze dalle quali l’artista più di una volta ha tratto i soggetti per i quadri”.

Nel 1993 il Comune di Cembra (Trento) organizza una sua personale con i suoi ultimi lavori Geografie e Miti e una selezione dei suoi libri d’artista. In catalogo Lara Vinca Masini presenta il lavoro di Dorigo: “…dopo i suoi lavori ideologicamente impegnati, rivolti anche alla situazione socio-politica degli anni Settanta, come erano le sue Scritte sui muri e i successivi Teatrini, più di dieci anni di ricerche si snodano in un panorama ricco di passione, significati di diversa e complessa derivazione, di carica emotiva e anche di un lirismo sottile, che Dorigo riesce a fondere e chiudere in una sintesi, infine, squisitamente formale”.

Nel ‘95 a Certaldo tiene la sua prima antologica a cura di Claudio Cerritelli.

Dalla fine degli anni ‘90 la sua ricerca si rivolge ai temi e all’immagine della cinematografia. Molto interessante la sua produzione relativa allo studio dell’immagine del cinema. Gillo Pontecorvo ci aiuta comprenderne i tratti salienti:

Il punto di partenza non è il film, ma il manifesto cinematografico. Poi vengono i ricordi, le impressioni, le ore passate nel buio di una sala. Dorigo, come in una sala di montaggio, scompone, ridistribuisce, impagina il manifesto. Impone una nuova visione del film. Aggiunge fotogrammi, scritte, segni utilizzando tecniche le più diverse possibili. I film più scelti sono tra i più vari: da “Germania anno zero” a “I due volti della vendetta”, da “Kapò” a “La Mummia”, da “Salvatore Giuliano” a “Il mostro della Laguna Nera”. Le categorie sono abbattute, non esiste più la serie A e la serie Z, tutto diventa un unico film, un unico spettacolo, mille immagini formano sulle pareti un’unica storia. La Storia del cinema. Ognuno di noi, guardando le opere di Gianni Dorigo, ritorna con la memoria a quel film, ne ricorda le emozioni, la superficie del quadro diventa Lo schermo. Alcuni quadri utilizzano manifesti di film ormai scomparsi, sconosciuti, su queste opere si ricreano la trama, le inquadrature. Con l’aiuto dei colori, delle scritte, delle date ( sempre riproposte in ogni quadro, in bell’evidenza) si “ricostruisce” un proprio film. Ecco, credo nei quadri di Gianni si possa parlare di “pittura della memoria”.”

Nel 2001 la Galleria Il Ponte ospita la mostra Cinemascope, catalogo edizioni Polistampa con testi di Omar Calabrese, Claudio Carabba e una poesia di Vincenzo Mollica. Nella presentazione Calabrese scrive: “Dorigo ridipinge manifesti – che non sono più gli stessi – come soggetti di ‘quadri da cavalletto’, e li reinvesta, aggiungendo magari scrittura a combinandoli in composizioni come se si trattasse di natura in posa. E così, paradossalmente, compie un’operazione concettuale, proprio mentre esibisce, al contrario del concettuale, la mano autrice dell’artefatto e del virtuosismo tecnico. Il cammino segnalato all’inizio, che partiva dalla pittura, e lentamente ma inesorabilmente conduceva alla pubblicità e alla sua affissione, si volge all’indietro. La pubblicità (quella pubblicità: fonte dell’immaginazione contemporanea, e soprattutto dotata di forte componente narrativa) torna verso la pittura, riscopre le sue origini antiche e ormai cancellate. Il pregio, peraltro, consiste proprio nel non limitarsi ad enunciare il percorso che abbiamo detto, producendo un’arte filosofica ma magari noiosa, ma a praticarlo coi mezzi medesimi del dipingere, affrontando così i rischi inevitabili che l’esibizione tecnica impone all’artista, ma che spesso costituiscono anche l’obiettivo della sua sfida e delle sue soddisfazioni”.

Dal 2013 realizza l’immagine per il manifesto del Festival Internazionale Cinema e Donne.

Nel 2017 collabora con il regista Claudio Sestieri per la realizzazione di 15 quadri presenti nel film “Seguimi”, questi quadri vengono usati per la realizzazione del film, opere che vengono esposte nel 2018 presso Fornaciai Art Gallery, Firenze.

E’ presente nel Contenitore di Cultura “BAU” 2020/2021

Dal 1980 è insegnante e responsabile del corso di Visual Design presso l’Istituto d’Arte e Design Leonetto Cappiello.

ESPOSIZIONI RECENTI

IN EVIDENZA

Nessun evento da segnalare.

ALCUNE PUBBLICAZIONI

“il cielo è rosso” immagini di cinema in Toscana – Comune di Pontassieve, 2012
“Il fiore e il serpente” l’immagine della donna nel manifesto cinematografico orientale – ed. Comune di castelnovo ne’ Monti, 2006
“Gianni Dorigo 1974-1994” – A cura di Claudio Cerritelli – Ed. Electa, 1995